#tanticuori1capanna
Un messaggio trasmesso soprattutto attraverso immagini che evocano, più delle parole, tempi, luoghi, personaggi, che rendono attuali eventi straordinari ormai ritenuti sorpassati o resi banali dall’ abitudine e che ora, invece, attraverso la mostra parlano al nostro cuore.
I destinatari? Quest’anno, diversamente dagli altri anni quando la mostra interculturale saveriana era allestita in casa saveriana e indirizzata soprattutto alle scolaresche, i destinari della XIV mostra intitolata: TANTI CUORI 1 CAPANNA sono stati “tutti”.
Ciò è stato reso possibile dal verificarsi di tre elementi: il periodo di tempo scelto: dal 7 al 22 dicembre; il luogo dell’allestimento: il tempio di Pomona sito in Salerno via Duomo e l’argomento: la nascita di Gesù. E i laici saveriani, con la loro fede e dedizione, con le loro attitudini artistiche che si vanno sempre più affinando, con la loro disponibilità, la loro caparbietà, in una parola col loro amore ne sono stati i creatori. Questa volta, più ancora dell’aspetto interculturale, ha affascinato l’aspetto interreligioso, particolarmente curato.
TANTI CUORI …innanzi tutto quelli dei visitatori con i quali siamo entrati in sintonia. Persone di ogni età che vivono relazioni umane sincere, senza pregiudizi di razze, lingue o religioni. Persone che credono in un mondo di pace, disponibili ad accettare la diversità come un valore (come attestato anche dai numerosi messaggi lasciati sul nostro “diario di bordo”
UNA CAPANNA quella di Betlemme, dove il Verbo di Dio si è fatto Uomo…
Nella diversità dei punti di vista, ci conforta la certezza condivisa che la vita che nasce è sempre un valore da proteggere e che val la pena di spendersi con gioia e non di spegnersi davanti alle sollecitazioni violente e rumorose di chi indica l’altro come nemico. Al di là del profondo significato che ogni cristiano attribuisce al presepe, la Mostra offre importanti spunti di riflessione di tipo antropologico. -Cambiano i materiali con cui sono costruiti i presepi: metalli diversi, paglia, terracotta, legni, radici, avorio, stoffe, cartapesta… -Cambiano le fisionomie dei personaggi e il colore della loro pelle.
-Il bimbo viene deposto in una mangiatoia, o in una barchetta…o è legato stretto con uno scialle al dorso di una madonna peruviana che si arrampica su per le Ande
-E a scaldare il bambinello troviamo il bue e l’asinello o anche un lama, o un ariete e un puma, o un pinguino e un orso bianco o un gabbiano e una tartaruga… Ogni elemento riporta allo specifico culturale del luogo da cui proviene il presepe o alla sensibilità artistica di coloro che lo hanno realizzato.
Ci resta la suggestione dei Magi che guidati da una cometa o da una chimera, giungono alla capanna di Betlemme …poi tornano al loro quotidiano che non sarà più lo stesso. Ogni incontro, ogni esperienza importante che si vive riverbera nelle azioni del quotidiano e ti rende testimone, missionario.
Circa quattromila sono stati i visitatori di ogni età senza escludere alcune scolaresche e i turisti provenienti da diverse città d’ Italia e anche dall’ estero.
Di vario genere sono state le domande, le osservazioni e i confronti su quest’aspetto che li ha molto coinvolti.
I visitatori hanno apprezzato ed ammirato la bellezza, la perfezione, l’originalità di ogni capanna la cui realizzazione oltre a rispecchiare la cultura e le tradizioni del luogo hanno fatto di ogni autore un artista. Questo avviene quando è il cuore a parlare.
A voler cogliere la perfezione dei minimi particolari curati nelle capanne non sarebbe bastata una giornata. E noi “guide” abbiamo avuto la conferma che ancora l’uomo si fa la domanda di senso, che sempre l’uomo è alla ricerca di Dio. Lo abbiamo capito oltre che dal loro interagire, anche dai pensieri che hanno lasciato sul libro delle firme.
Ha lasciato qualcosa nei loro cuori questa mostra? È solo una goccia? Si, ne siamo consapevoli, ma non ci scoraggiamo. Speriamo di continuare!
Irma,Luciano e Rosina